Bracciata dopo bracciata

“Incontrerai nella tua rotta difficoltà e pericoli, banchi di nebbia e tempeste. Ma senza avventura, la vita
sarebbe terribilmente monotona. Se saprai manovrare con cura, navigando con lealtà e gioiosa
persistenza, non c’è ragione perché il tuo viaggio non debba essere un completo successo; poco
importa quanto piccolo fosse il ruscello dal quale un giorno partisti.”
(Baden Powell)

Il porto già si intravede tra la foschia all’orizzonte, ma la stagione non si è ancora conclusa, la navigazione è ancora lunga. Per il settore nautico della Sardegna non è ancora il tempo di disarmare le vele e tirare in secca la barca per “fare carena”.
Da quando abbiamo mollato gli ormeggi, all’inizio dell’anno, sono cambiate molte cose. La “Pagina” dedicata al Settore Nautico del sito regionale ha iniziato a prendere corpo, la pagina Facebook dedicata al Centro Nautico “Ichnos” si arricchisce, giorno dopo giorno, di iscritti e di contributi di coloro che partecipano agli eventi proposti dal settore. Sono i primi segnali di una lenta e costante volontà della Pattuglia per diffondere l’Amore e la Passione per l’Ambiente acqua, soprattutto tra i capi, primo riferimento con i ragazzi di ogni branca, carichi di entusiasmo al rientro dagli eventi regionali e nazionali. Quale miglior occasione da prendere al volo per accompagnarli nel loro sentiero di progressione personale?! Rileggendo B.P. “…il sistema con cui il Capo può scoprire ciò che interessa i ragazzi è quello di risparmiare il proprio cervello servendosi delle orecchie …”. In poche parole: “Ask the boy”!

E allora eccoci proseguire nella rotta tracciata negli anni precedenti con gli stage capi, cercando di far acquisire ai partecipanti capacità teoriche/ pratiche nell’ambito della conduzione del kayak e della vela, ma soprattutto cercando di stimolare riflessioni sull’ambiente acqua, perché non vengano trascurate o non colte a pieno le potenzialità educative offerte dallo stesso e per far vivere nuove avventure ai propri ragazzi e ragazze.
Su questo terreno, dopo i numerosi contatti ravvicinati con capi provenienti da diverse realtà, la Pattuglia sta lavorando per affinare e migliorare la proposta.

Di pari passo prosegue l’accoglienza delle unita di diversi gruppi che, sempre più numerosi, vogliono avvicinarsi all’ acqua per sperimentare l’uso del kayak piuttosto che della vela. Insomma, il finora poco conosciuto “Virus Acqueus” si sta diffondendo lentamente ma costantemente. Si intravede il pericolo di un’epidemia, per affrontare la quale la Pattuglia si sta già attrezzando.

E qui c’è il lato dolente dell’essere Isola. Perché se ci sono gli aspetti positivi, purtroppo anche quelli negativi, di tanto in tanto, vengono a galla. Mentre il Settore ha una dotazione di kayak rispettabile (8 singoli), la presenza di una sola deriva (Vaurien), portata dalla base di Bracciano e completamente restaurata e la mancanza totale di una lancia, limitano le proposte di attività. L’essere Isola, da questo punto, non ci permette di arricchire il parco imbarcazioni che, già dal Campo Nazionale di Barrea, si sarebbe potuto ampliare, grazie alla disponibilità di qualche gruppo. Purtroppo i costi della traversata ne hanno sconsigliato la praticabilità.

Tutto ciò però non ci scoraggia dal proseguire a navigare verso nuovi lidi alla ricerca di un “Porto sicuro” che ci permetta di dare alle imbarcazioni e alle attrezzature il giusto rifugio, di allargare la gamma delle attività da proporre ed accogliere i “visitatori” di passaggio anche per più di una giornata. Oggi gli spazi messi a disposizione della Lega Navale Italiana, sempre disponibile a venire incontro alle nostre esigenze e con la quale c’è sempre un ottimo rapporto di collaborazione, non ci permettono tutto questo. Ma noi, da navigati marinai non ci arrendiamo. Come diceva B.P. : “Nulla è impossibile!”.