Queste linee guida nascono dal lavoro congiunto delle Pattuglie Nazionali del Settore Nautico e di Branca E/G, con l’intento di fornire agli staff dei Campi di Competenza Nautici uno strumento utile sul piano pratico per la progettazione e la realizzazione del campo e, nel contempo, degli spunti di riflessione che ci auguriamo possano arricchirsi di volta in volta con il contributo di ciascuno.
Il percorso seguito parte, circa un anno e mezzo fa, dalla mancanza di un’impostazione condivisa a livello nazionale per lo svolgimento di questi campi, spesso legati all’iniziativa e ai diversi modi d’intendere delle singole regioni. Il rischio potenziale di una simile situazione sarebbe stato quello di un progressivo indebolimento dell’identità della proposta e, con essa, della possibilità di monitorarla e farla evolvere. Da qui l’esigenza di non disperdere il patrimonio di esperienze consolidatosi nei vari campi e di definire delle linee guida che, mettendo tali esperienze a fattor comune, potessero anche, con un po’ di coraggio, provare a spingere la proposta “un po’ più in là”.
Oltre ad un doveroso richiamo a quanto definito nel Regolamento Metodologico, l’idea di fondo che attraversa queste linee guida è quindi quella di un Campo di Competenza che, sin dalla sua progettazione, non sia concepito come evento a sé stante, ma come esperienza il più possibile integrata con il cammino di ogni E/G. Un campo capace di valorizzare le esperienze con cui ogni E/G arriva all’evento, di consolidare la consapevolezza delle proprie capacità e di lanciare l’E/G verso la fase in cui, tornando in squadriglia, porterà con sé la responsabilità della competenza acquisita. Non (solo) quindi cinque giorni di “bei ricordi”, ma (soprattutto) momento fondamentale di un percorso progettato nel tempo e composto dalle molte e diverse esperienze che la vita di squadriglia e di reparto offrono all’E/G, per identificare, progettare e realizzare le proprie potenzialità.
In questo senso, strumenti quali la Carta di Competenza o ruoli come il Maestro di Competenza o il Maestro di Specialità, con cui l’E/G dovrebbe avere a che fare regolarmente nel proprio reparto, non possono essere tenuti fuori da questi eventi. Così come non ha senso immaginare un campo che somigli più ad un corso di formazione, magari anche dal contenuto tecnico elevato, ma lontano da quello “stile dell’impresa” che costituisce l’aria che ogni esploratore o guida è abituato a respirare. In poche parole, ci piace pensare ad un campo capace di offrire esperienze significative, ma che sappiano prendere spunto dalla vita di squadriglia e di reparto e che soprattutto siano in essa riproducibili e rigiocabili una volta che l’Esploratore e la Guida torneranno alle proprie imprese. E’ con questa speranza e convinzione che abbiamo pensato a queste pagine.
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